He knows where the time goes

Il concerto di Richard Thompson al Barbican ieri sera e' stato piuttosto buono. Niente a che vedere, purtroppo, con quello memorabile nei secoli dei secoli che il barbuto e simpatico decano dei cantautori britannici tenne allo stesso Barbican un paio di anni fa. L'idea di uscire da quella sala senza sentire nemmeno una cover dei Fairport Convention non l'ho molto digerita, mi capirete.

Resta grandissimo Thompson, credo che insieme a Wyatt sia l'unico musicista del quale quando noi tre di Prospettive Musicali parliamo ci si alza in piedi.

Oggi la rubrica musicale del Venerdi' di questo blog si moltiplica. Andiamo ad ascoltare, nell'ordine, prima 1952 Vincent Black Lightning, e vi prego, interrompete qualsiasi cosa state facendo e in quella chitarra entrateci dentro con tutta la vostra anima.

Poi andiamo a recuperare il classicissimo Who knows where the time goes, da Unhalfbricking, anno di grazia 1969.

E infine, una cover di un classico della canzone popolare degli anni'80, suonato ieri sera da Richard, che lascio a voi il piacere di riconoscere.

Buon ascolto, buon fine settimana, un abbraccio stretto, e grazie di cuore per essermi stati cosi' particolarmente vicini questa settimana.





Commenti

Anonimo ha detto…
Thompson rifĆ  Kiss di Prince in modo favoloso, idem quando rilegge Britney Spizz...che genio...

JC
Fabio ha detto…
E musica medioevale italiana e rinascimentale francese... Pero' insomma se facesse ogni tanto qualche pezzo dei Fairport Convention sarebbe meglio.
Anonimo ha detto…
mah, sai, io trovo invece bello che guardi avanti e intorno. si vede che per lui quella fase ĆØ chiusa. in effeti ĆØ come se a me e te chiedessero di fare le cose che facevamo a 20 anni...o no ? :D

JC

p.s. : forse non ĆØ il piĆ¹ calzant dei paragoni, conoscendoci... ;)
Fabio ha detto…
Esatto: le farei adesso, tutte :)