What's the frequency Karlheinz

Fine settimana di luce intensa qui a Londra. Vedrete di la' in Flickr tra qualche giorno un po' di foto che devo ancora scaricare dalla macchina (quando ho un minuto), ma che potrebbero rendere la sorpresa di due giorni di cielo terso e intensita' di colori come non ti aspetti a Londra in Dicembre.

Fine settimana iniziato Venerdi' sera con l'emozione di un ricordo dedicato al maestro Stockhausen dagli studenti del corso di musica elettronica del Royal College of Music, alla chiesa di San Leonardo, nel cuore di Shoreditch. Quella chiesa circondata da una cancellata contro la quale andate a sbattere dove finisce Old Street.

Atmosfera spartana. Luce elettrica, nemmeno una candela. Barbe e cappotti di tweed - la versione invernale delle giacche di velluto. Poi le luci si spengono, all'improvviso, e inizia Telemusik, del 1966, musica del mondo che incorpora elementi sonori registrati in Giappone, Sahara, Bali, Vietnam, Cina, Amazzonia, Spagna e Ungheria, frullati da oscillatori e generatori di onde.

La meraviglia della serata e' la lunga ("Mettetevi i cappotti, assicuratevi di avere abbastanza caldo per tutta l'esecuzione") Kurzwellen, del 1968. Sei musicisti che si muovono nel buio armati di radio a transistor sintonizzate su onde corte (kurzwellen, appunto) e interagiscono improvvisando con i loro strumenti (viola, flauto alto, piano, gong ed elettronica) con radio captate tra i fruscii.

Frammenti di suono e giornali radio che arrivano in quella chiesa buia da tutto il pianeta. Lingue mai sentite, pezzi di musica immersi in curve sinuose di rumore bianco, i musicisti che improvvisano su partiture di segni matematici.

Poi il silenzio. Luci che si accendono all'improvviso accecando i presenti. Applausi. Esco dalla chiesa e mi trovo nella movida del sabato notte a Hoxton. Mi infilo l'iPod e per cercare di ritornare alle dimensioni della realta' nel quarto d'ora a piedi che mi separa da casa decido di suonare un vecchio disco di Beck, che con quel frastuono di voci e motori si mischia alla perfezione.

Entro in casa, mi preparo un te' bianco, poi arriva F. con l'ultimo Eurostar da Bruxelles e stiamo a parlare fino alle due e mezza, di libri e articoli di giornale che ci leggiamo e di vita e guardiamo foto e ascoltiamo un disco di B. che nel silenzio della notte suona particolarmente intenso.

Questo e' un frammento di Kontakte:



[Karlheinz Stockhausen]
[Total immersion: Stockhausen composer day al Barbican]

Commenti

Anonimo ha detto…
http://radiolawendel.blogspot.com/2008/11/kurzwellen-di-stockhausen-londra.html

Cheers,
Renato
Anonimo ha detto…
Per dire (anche) che invidio il tuo esserci stato, li' a Shoreditch. Io che con il fascino ormai da moternariato delle radio ad conde corte ci sono cresciuto e ci cresco in una delle mie svariate vite parallele.
Fabio ha detto…
Ti avrei visto benissimo in quell'ambientazione Renato, anzi forse a pensarci c'eri e semplicemente non ti ricordi piu'...

Tu e Andrea mi avete fatto notare un refuso, gia' corretto: non la Royal Academy of Music, ma il Royal College of Music ha organizzato la serata.

Radio a onde corte, sintonizzatori valvolari, giornali radio in lingue sconosciute che sembrano arrivare da mondi paralleli: un universo nel quale perdersi.
Anonimo ha detto…
E' una fascinazione, ahimĆØ, ormai da modernariato ed in via d'estinzione nell'era digitale. Andrea, che se possibile ĆØ pure piĆ¹ nostalgico di me, ne parla spesso. Se non ricordo male illo tempore curava anche una trasmissione dedicata a questi suoni esoterici proprio su Radio Popolare.
Fabio ha detto…
Non ricordo, ma sono sicuro che se anche oggi uno proponesse un programma cosi' a Radio Popolare, lo accogliererebbero a braccia aperte.

Questo per dire che RP e' una delle poche voci ancora davvero libere e non allineate, ma anche per invitarti, se sei interessato, a proporre loro un progetto...
Anonimo ha detto…
pure Jah Wobble ne sa qualcosa delle onde corte...

JC in white dub, not far from Hammersmith Palais
Fabio ha detto…
30 hertz in particolare, il vecchio John Wardle da Stepney, eastender doc.

Lo vidi anni fa in concerto ad Hackney, in un locale ora fortunatamente chiuso perche' era un'avventura andarci, insieme a un altro asso delle onde corte, tale Bill Laswell.

La prima mezz'ora interessante, poi se devo proprio dirlo un concerto un tantino mortale.

Poi credo di averlo visto un'altra volta al Cargo.

L'Hammersmith Palais: ma esiste ancora? Ci passa{va) di fianco la Hammersmith & City Line. E' (o era) bello vissuto. Qualche anno fa, quando vivevo in West London, ci facevano quelle tristissime feste per inglesi, nelle quali si vestono con le divise scolastiche e fanno finta di essere negli anni '80, rispolverando il loro sterco musicale di quell'epoca.