Se una notte d'inverno un viaggiatore

Anche qui a Londra, dove sono tornato ieri, non fa piu' tanto freddo. Non posso dire di sentire la primavera in una giornata grigia come oggi, nonostante le ore di luce si siano un po' allungate anche qui.

Pero' voglio essere positivo e segnalare, come faccio sempre, tutto quello che ho davvero amato nella stagione che, un po' ottimisticamente, possiamo considerare conclusa.

Le immagini piu' belle ce le ha regalate Patrick Taberna, quelle foto scattate appena prima della pioggia quando, come notava Antonio, il tempo ci costringe a cambiare programmi. Foto che fanno venire il desiderio di rifugiarci a bere una tazza di te' in un luogo tranquillo.

La musica che mi ha portato con se' e' stata altrettanto piovosa: Cat Power, Richard Thompson, Regina Spektor, gli Eels con un quartetto d'archi. Suoni acustici e naturali, storie raccontate con dolcezza e ironia.

E per le parole devo ringraziare Kit, che mi ha regalato questa raccolta di racconti di Murakami Haruki. L'ultimo, "Torte al miele" l'ho riletto diverse volte, a notte fonda o al mattino presto. Intenerisce e illumina.

Commenti

Unknown ha detto…
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Anonimo ha detto…
Prego, felice che tu abbia apprezzato i racconti di Murakami.
"Voglio scrivere racconti diversi da quelli che ho scritto finora, pensĆ² Junpei. Racconti come quello di qualcuno che attende impaziente la fine della notte, il rischiararsi del cielo, per stringere forte nella luce le persone che ama, storie di questo tipo. Ma almeno per il momento devo restare qui, a proteggere queste due donne. Non permetterĆ² a nessuno, nessuno al mondo, di metterle in quella scatola strana. Neanche se il cielo dovesse cadere, neanche se la terra dovesse spaccarsi con un boato".
[da "Torte al miele", su "Tutti i figli di dio danzano"]
Unknown ha detto…
"Norwegian Woods" H.Murakami e' stato il mio libro culto dell'adoloscenza, un capolavoro!
Adesso sto leggendo "Dorian" di Will Self, l'adattazione del Dorian Gray di Oscar Wilde nei tempi moderni inglesi tra droga, AIDS, rave party ect.. tra l'altro dovrebbe uscire il suo nuovo libro fra un paio di mesi..
Fabio ha detto…
A me piace tutto quello di suo che ho letto, inclusi Norwegian Wood e Dance Dance Dance, ma questi racconti hanno una delicatezza e una capacita' di stupire superiori rispetto ai romanzi direi. Anche io sto leggendo un libro inglese, Circolo Chiuso, il proseguimento di La Banda dei Brocchi di Jonathan Coe. E' un libro amaro nel quale ritrovo l'Inghilterra che mi circonda. Mi sta facendo capire molte cose, nonostante non scuota come il suo predecessore oppure La Famiglia Winshaw. Appena lo finisco prometto di scrivere un post, ci sono molte cose da dire su quel libro (e mille grazie a Simo che me l'ha regalato per il mio compleanno).
Anonimo ha detto…
Hai ragione Fabio, quei racconti sono delicati e amari, piccoli storyboard per dei corti che parlano direttamente alla nostra anima.
[Murakami ĆØ nel mio tempietto degli uomini da idolatrare, sƬ]
Fabio ha detto…
E poi scrive troppo bene, minimalismo essenziale come Carver con un tocco surreale che forse arriva direttamente da Mishima, chissa'.
PiB ha detto…
se una notte d'inverno un viaggiatore scopre che il giorno della primavera ĆØ prossimo a venire
Anonimo ha detto…
Beh Murakami ĆØ tipo il traduttore giapponese ufficiale di Fitzgerald e di Carver (che ha introdotto in Giappone negli anni '80), qualcosa per osmosi avrĆ  preso :-)
Ma io gli riconosco un'originalitĆ  di approccio che non ho riscontrato simile in altri scrittori. Nonostante l'ambientazione spesso giapponese dei suoi romanzi ĆØ un autore internazionale mica per nulla, trascende la geografia.
Fabio ha detto…
Pib -

Oggi devo dire che qui a Londra e' ancora davvero inverno. Ho pranzato a butternut squash con i crostini, giusto perche' non ho trovato un caldo minestrone. Del resto mi hanno detto che settimana scorsa e' nevicato dalle tue parti, quindi mi sa che anche per te le primavera non e' sesattamente dietro l'angolo.

Kit -

Sai che non ho mai capito quanto la peculiarita' letteraria dei giapponesi dipende dalla loro lingua? Quei periodi brevi intendo. Si trovano un po' in tutti gli scrittori giapponesi che ho letto. E' una scrittura semplice che lascia spazio all'immaginazione. In questo Murakami e' davvero magico.
PiB ha detto…
si ĆØ nevicato..ma poi la neve si ĆØ sciolta...e anche se fa freddo so che la primavera ĆØ li.

ti posso dire che la mia amica giapponese Yoshimi quando mi scrive ha lo stesso stile...periodi brevi essenziali, apparente-MENTE scarni ma "efficienti" nel comunicarti..penso sia la lingua e la cultura.
Unknown ha detto…
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Unknown ha detto…
Secondo me ti dovrebbe piacere "Youth" di Coetzee, se non l'hai gia' letto..seguendo qui troverai una recensione..
http://www.randomhouse.co.uk/minisites/youth/
Unknown ha detto…
Yoshimi ..quella dei robot rosa dei Flaming Lips?
Byron ha detto…
Ah! la stavo per dire anche io quella cosa di Yoshimi battles the pink robots :-P (detto tra noi i Flaming Lips suonano a Londra in Aprile, qualcuno ci va e mi fa compagnia?)

Ciao Fabio, ben tornato! Bella foto, fa molto Magritte, e potrebbe tranquillamente illustrare un Murakami qualsiasi (ma a me Norwegian Wood non ĆØ mai piaciuto, invece i racconti brevi e iperdistillati, quelli sƬ, specie The Elephant Vanishes e la raccolta After the Quake).
Jonathan Coe, che ho anche conosciuto perchĆØ ha fatto la stessa universitĆ  che ho fatto io (e che ĆØ l'universitĆ  in The House of Sleep) invece mi infastidisce mortalmente. Quindi non vedo l'ora di leggere il tuo post a venire a riguardo!

E' un periodo in cui non riesco a leggere niente, chissĆ  com'ĆØ. Non ho ancora trovato nulla che si addica al mio umore sobbalzante, mi stufo di tutto. Speriamo che passi.
PiB ha detto…
PorterĆ² Yoshimi a conoscenza dei Flaming Lips
Fabio ha detto…
Pib -

proprio cosi', periodi brevi e una grande cura nella scelta delle parole. Le quali comunicano sempre sensazioni. Fossimo capaci di scrivere cosi' anche noi occidentali verbosi.

Myriam -

grazie per il consiglio. Mi piace la tensione tra sogno e realta'. Londra come paese dei balocchi quando si viene in vacanza, che poi diventa invece il teatro di vite normali nelle quali cerchiamo di rivivere *quella* Londra, ritrovarla tra le pieghe del quotidiano.

Irene -

My ever changing mood eh? Mi hai fatto venire voglia di riascoltarli gli Style Council, in questo periodo nel quale Weller e' sulla copertina/ prima pagina di tutto quello che si trova in edicola, dal Guardian a Zoo (beh magari Zoo no, i suoi lettori hanno altri interessi mi sa). E poi dobbiamo assolutamente vederci, ho solo sentito racconti del vostro pranzo domenicale affollatissimo. Cosi' mi racconti anche di Coe, che a me invece piace tanto (sento gia' che riusciremo anche a litigare su Coe tu e io, come non bastassero le Olimpiadi, il Turner Prize e Antony). Sui Flaming Lips ti faccio sapere dopo avere ascoltato bene l'album. Ai tempi gloriosi di "Hear it is" non li lasciavano neanche entrare in Europa (ricordi quando li hanno ricacciati indietro per possesso di droghe?) e adesso suonano alla Royal Albert Hall. Una bella rivincita.
Unknown ha detto…
e dobbiamo vederci pure noi! no? Dai scrivimi una email..per sapere cosa fai le prossime settimante..Intanto son qui a cercar lavoro..ciaoooooooo, Myriam
Byron ha detto…
Irene non litiga, Irene discute.